Festival del Futuro | Dopo la pandemia: come affronteremo le future crisi globali

29-10-2021 | News

crisi globali

La prossima edizione del Festival del Futuro, in calendario a Verona e in streaming dal 18 al 20 novembre, affronterà i macro-trend, toccando argomenti che spaziano dalla space economy fino ai nuovi stili di vita che si vanno affermando. Tra i panel in programma (tutti visibili sul sito ufficiale con orari e speaker) segnaliamo anche quello dal titolo Dopo la pandemia: come affronteremo le future crisi globali, previsto giovedì 18 a partire dalle 14. Lo scoppio dell’emergenza coronavirus ha stravolto i piani di governi e continenti, costringendo politici e cittadini ad adattarsi a quella che per molto tempo è stata definita la nuova normalità. Il Festival del Futuro, il cui claim per l’edizione 2021 è Dal new normal al never normal, vuole essere un’occasione di discussione con esperti nazionali e internazionali per guardare in prospettiva con uno sguardo diverso.

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Il cigno nero che si è verificato nelle prime settimane del 2020 ha accelerato le transizioni in atto da anni, suggerendo anche possibili strategie e soluzioni a livello intergovernativo. In un’epoca di crisi globali abbiamo avuto l’ennesima conferma che l’isolamento a livello geopolitico non è la migliore strada da seguire. In Europa, per esempio, il traguardo del Next Generation EU è il frutto di compromessi e accordi tra i 27 paesi membri che hanno superato rispettive diffidenze per dare una svolta alla storia del vecchio continente.

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Il mondo ha già conosciuto una crisi sanitaria e vi ha risposto con miliardi di vaccini già somministrati grazie alla cooperazione tra Stati e centri di ricerca. Al tempo stesso le future crisi globali non avranno soltanto a che fare con la salute. A pochi giorni dal via del COP26 a Glasgow, il mondo è con gli occhi puntati alla città scozzese per capire come i potenti della terra intendono reagire e operare di fronte al climate change. L’agenda della transizione ecologica, parafrasando il ministro Cingolani, non sarà un «pranzo di gala» e richiederà concretezze e, soprattutto, scelte.

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