Festival del Futuro | La nuova frontiera della space economy. Intervista a Roberto Paura

12-10-2021 | In evidenza in HP, News

roberto paura space economy

Tra i moltissimi temi oggetto del programma del Festival del Futuro18, 19 e 20 novembre a Verona e in streaming – la space economy è senz’altro tra i più attuali. Nell’anno che ha consacrato importanti aziende private come SpaceX, Blue Origin e Virgin Galactic, è importante analizzare le opportunità del mercato, anche per capire che tipo di impatto avrà il settore sulla società e sul mondo del lavoro. Di questo e molto altro parleranno i relatori del panel La nuova frontiera della space economy, previsto giovedì 18 novembre alle 15:15. In vista del Festival del Futuro abbiamo raccolto alcune impressioni da Roberto Paura, chairman della sessione e cofondatore dell’Italian Institute for the Future.

«La space economy è partita dai grandi player – ci ha spiegato – ma è fondamentale capire in che modo possono esserci ricadute il più diffuse possibili sull’economia. Oggi ci sono grandi soggetti pubblici: quel che occorre sviluppare è una filiera e un comparto privato». Secondo Roberto Paura gli effetti della space economy si vedranno comunque nei prossimi decenni. L’Italia in questo gioca un ruolo importante, con distretti d’eccellenza tra Lazio e Campania per esempio. Molto potrebbe anche arrivare dall’ecosistema startup come ci aveva spiegato Raffaele Mauro, partner di Primo Space, in uno dei nostri podcast.

Là dove le innovazioni si potrebbero apprezzare prima è nel campo della urban air mobility, ossia vertiporti e mobilità del futuro con cittadini e pendolari pronti a salire a bordo per decollare fino al lavoro. «Droni e taxi volanti non si basano ovviamente sulla velocità supersonica, ma credo che abbiano molti punti di contatto con l’aerospazio. Non siamo poi così lontani dall’arrivo di questo scenario: si sta discutendo sulle normative e questo significa che si pensa già al mercato». Ma quali sono le opportunità e i lavori che nasceranno una volta raggiunta questa nuova frontiera? «Si va dall’architettura spaziale alla prospezione mineraria degli asteroidi, ovvero usarli per raccogliere risorse rare sulla Terra».

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