Vertiporti: quando decollerà il pendolarismo con le auto volanti?

25-05-2021 | In evidenza in HP, News

vertiporti

Macchine volanti, aerotaxi o più banalmente droni che, invece di trasportare merci, spostano persone da un punto A a un punto B. Nell’ultimo CES di Las Vegas, tenutosi online causa pandemia, l’azienda giapponese SkyDrive ha comunicato che la vendita dei suoi primi prodotti è in programma entro il 2023. La società ha già testato il suo SD-03 con successo, facendolo decollare con un pilota a bordo la scorsa estate con un volo che è durato poco più di 2 minuti. «Vogliamo realizzare una società in cui le auto volanti siano un mezzo di trasporto accessibile e conveniente nei cieli e che le persone possano sperimentare un nuovo stile di vita sicuro e confortevole», le parole dell’amministratore delegato della società Tomohiro Fukuzawa. In un contesto rivoluzionato dal coronavirus e dalle nuove abitudini dello smart working, trasporti aerei di questo tipo saranno soltanto un giocattolo per ricchi, oppure potranno servire un bacino ampio di utenti?

Vertiporti: le opportunità

Forse è ancora presto per rispondere. Quel che è certo, però, è l’impegno delle corporate su questo settore della mobilità: dagli Stati Uniti all’Asia passando per l’Europa e l’Italia, sono diverse le aziende che lavorano sugli aerotaxi e sui vertiporti del futuro raccogliendo finanziamenti da fondi di venture capital. Meno di un anno fa, in Germania, la startup Lilium chiudeva un aumento di capitale da 35 milioni di dollari per far alzare da terra i suoi droni pensati per i pendolari del futuro. Le città, lo vediamo in questi mesi, non si spopoleranno, ma le abitudini all’home working e allo smart working potrebbero spingere lavoratori e professionisti a trovare casa in periferia e recarsi in ufficio soltanto quando necessario. «C’è un’enorme opportunità per noi di accorciare questo tragitto – ha dichiarato il CEO di Lilium, Remo Gerber – un viaggio di due ore in treno potrebbe durare solo 20 minuti in aereo». Negli Stati Uniti, intanto, è Los Angeles la città che sta per costruire una rete di vertiporti per fare decollare i primi taxi volanti entro il 2024.

SkyGate, Torino fa da apripista

Nella transizione ecologica non più procastinabile, questi mezzi futuristici andrebbero ad affiancare i più tradizionali mezzi pubblici con cui le persone si spostano verso i principali centri urbani. Dalle opportunità più alla portata come quella dell’intermodalità bici-treno a quelle più avvenieristiche dei vertiporti, il filo rosso che collega tutto è la necessità di ridurre l’utilizzo del mezzo privato, l’automobile, per scegliere alternative più ecosostenibili. A Torino, pochi mesi fa, è stato lanciato SkyGate, il primo vertiporto italiano che fungerà anche da acceleratore per startup. Promossa dalla holding Always e dalla partecipata DigiSky, questa iniziativa è pionieristica nel nostro paese e, come ha dichiarato Carlo Caiaffa, presidente di Always , la sfida «è far diventare SkyGate uno dei primi poli internazionali di ricerca e sviluppo per la mobilità verticale del terzo millennio».

Transizione ecologica: le abitudini da cambiare

Se nella logistica la sfida più importante è quella dell’ultimo miglio – con mezzi elettrici da implementare e locker da installare sul territorio per evitare la parcellizzazione delle consegne – ebbene nel pendolarismo uno dei nodi da sciogliere riguarda anche una maggiore consapevolezza da parte delle persone. La transizione ecologica non arriverà soltanto grazie agli investimenti pubblici e privati, ma anche attraverso un cambio di abitudini dei singoli. Su questo molto può essere fatto. Se si guarda ai minuti medi impiegati dai pendolari per recarsi al lavoro, l’Italia è tra i paesi europei più vicini all’ufficio: 21 minuti è la media nazionale (in Francia è 26 minuti, in UK mezzo’ora) richiesta alle persone per uscire di casa e arrivare in sede. Eppure l’auto privata resta ancora il mezzo di trasporto preferito. In attesa di capire come sarà il futuro della mobilità, è evidente che con una rete di vertiporti l’obiettivo è quello di ridurre il numero delle auto in circolazione.

Alessandro Di Stefano

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