Pochi mesi fa il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha ribadito quello che è un pensiero sempre più diffuso in ambito politico e istituzionale. La transizione ecologica, questo il suo messaggio, non sarà «un pranzo di gala». Vale a dire che, come tutti i grandi cambiamenti richiesti alla società e all’economia, comporterà sacrifici e soprattutto scelte strategiche. «Ma non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno». Mancano poche settimane al Festival del Futuro – ieri, mercoledì 27 ottobre, si è chiuso il ciclo di anteprime con l’appuntamento Aspettando il Festival a Vicenza (qui il link per rivedere la diretta) -, evento che ha in programma diversi panel dedicati al clima e alla sostenibilità. Quello che vi segnaliamo oggi, Cambiamento climatico: quanto tempo abbiamo?, è previsto sabato 20 novembre dalle 16:30. Qui per leggere tutto il programma.
I numeri del cambiamento climatico
Dal 1970 al 2019 il WMO, l’organizzazione meteorologica mondiale, ha calcolato il susseguirsi di 11mila eventi estremi che hanno provocato più 2 milioni di morti. Ma la contabilità non è tragica soltanto da questo punto di vista. “I rischi meteorologici climatici e idrici – prosegue lo studio citato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – hanno costituito il 50% di tutti gli eventi estremi a livello globale, il 45% di tutti i decessi segnalati e il 74% delle perdite economiche”. Al Festival del Futuro (18/20 novembre a Verona e in diretta streaming) una delle parole chiave, di cui da mesi stiamo discutendo sul nostro sito con interviste e approfondimenti, è la transizione. Quella transizione che, al netto delle difficoltà nell’adottare nuovi approcci e stili di vita, sembra davvero la priorità agli occhi dei cittadini.
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Secondo la prima indagine in materia della Bei (Banca europea per gli investimenti) non soltanto l’88% italiani ritiene che il contrasto al cambiamento climatico sia la sfida del secolo, ma che già oggi il climate change ha un’influenza diretta sulla propria quotidianità (lo pensa il 91%, dato oltre la media europea del 77%). Al Festival del Futuro il dibattito toccherà la questione da più punti di vista, proprio per restituire tanto la complessità, quanto l’urgenza delle scelte da compiere sia in ambito politico sia a livello individuale.