«Sono davvero felice di poter partecipare. Anche perché il mio lavoro riguarda proprio il futuro». Anna Grassellino, Senior Scientist al Fermilab di Chicago, il laboratorio americano di fisica delle particelle e degli acceleratori e tra i più importanti a livello mondiale, sarà tra gli ospiti della prossima edizione del Festival del Futuro, in calendario dal 18 al 20 novembre (il programma è disponibile sul sito). Il panel che prevede il suo intervento – giovedì 18 – è intitolato La sfida tecnologica: come far fronte al ritmo esponenziale dell’innovazione. Al Fermilab dal 2012, Grassellino oggi è Director del Superconducting Quantum Materials and Systems Center. «Questa tecnologia – ci ha spiegato – consente il progresso della fisica degli acceleratori. Non potremmo altrimenti costruirne più potenti. Per fare quello che oggi si fa al CERN di Ginevra, un tempo sarebbe servita una macchina del diametro della Terra. Se vogliamo aumentare l’energia di collisione di queste particelle bisogna spingere la tecnologia. È scienza pura».
Anna Grassellino e la nuova generazione di scienziati
Nata nel 1981 a Marsala, Anna Grassellino si è laureata all’Università di Pisa in Ingegneria elettronica, perfezionando i suoi studi negli Stati Uniti all’Università della Pennsylvania. Oggi, a 39 anni, guida uno dei centri di eccellenza mondiale. «Sono diventata cittadina statunitense: gli USA sono un luogo dove le opportunità vengono date indipendentemente dalla storia di ciascuno. Ovvio, le difficoltà si incontrano ovunque e non siamo nella terra promessa». Infatti abbiamo chiesto alla scienziata italiana se pure negli Stati Uniti esistono pregiudizi e barriere all’ingresso che rendono più difficile per una donna la scelta di una carriera nel campo delle materie STEM (Science, technology, engineering, e mathematics). «È un fenomeno che negli Stati Uniti si combatte in tutti i modi possibili: il problema esiste. Il nostro campo di studio, però, sta crescendo moltissimo e questo ci dà un’opportunità per aumentare la diversità. Penso che creeremo una nuova generazioni di scienziati».
Il futuro del lavoro nella scienza
Il mondo della scienza, come tutti gli altri, è stato colpito dall’emergenza coronavirus. L’intervista ad Anna Grassellino ci ha quindi permesso di capire qual è la visione di una figura autorevole come lei rispetto al futuro del lavoro. Team con centinaia di scienziati possono lavorare anche a distanza? «Quello che spero fortemente e su cui mi impegnerò – ha concluso – è che la nuova fase non spazzi via le cose positive presenti prima della pandemia. Temo tuttavia che dopo questa fase saremo tutti più distanti, perdendo il contatto fisico. Io credo ancora nell’importanza della vicinanza».
Alessandro Di Stefano