Dalla lotta al Covid al climate change, i 5 giovani ricercatori premiati da ISSNAF

29-12-2020 | In evidenza in HP, News

ricercatori

Cinque ricerche in grado di incidere sulle sfide più difficili del nostro tempo, cinque giovani scienziati italiani che le hanno portate avanti in strutture di ricerca del Nord America, contribuendo a costruire ponti tra il Belpaese e la comunità scientifica internazionale. Sono i vincitori degli ISSNAF Awards 2020, promossi dalla Italian Scientists and Scholars in North America Foundation, fondazione non profit che rappresenta la diaspora intellettuale italiana in tutto il Nord America, con un network di oltre 3.000 affiliati. La premiazione è avvenuta in un evento tenutosi in modalità digitale il primo dicembre 2020.

L’incontro annuale ISSNAF, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si è aperto con il saluto di benvenuto dell’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti Armando Varricchio. In diretta dall’Italia è intervenuto il Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi. La presenza del ministro Manfredi ed il supporto fondamentale dell’Ambasciata d’Italia stanno a sottolineare l’importanza crescente di questo appuntamento.

Gli Young Investigators Awards 2020 sono stati assegnati a cinque giovani ricercatori per il loro contributo significativo alla ricerca in ciascuno dei quattro settori specifici dei premi, di cui uno assegnato ex-aequo a due vincitori: dalla lotta al Covid-19 alla cura di linfomi particolarmente aggressivi, dalla previsione degli effetti del cambiamento climatico alle indagini sulla presenza di acqua su altri pianeti, fino allo studio della dinamica degli elettroni nei materiali. Alba Grifoni, ricercatrice romana del La Jolla Institute for Immunology (California) ha vinto l’Embassy of Italy Award destinato quest’anno ai ricercatori che lottano contro il Covid-19. Patrizia Mondello, ricercatrice messinese del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York si è aggiudicata il Paola Campese Award per la ricerca sulle leucemie. A Marco Bernardi, docente a Caltech, e Marzia Parisi, ricercatrice NASA/JPL, entrambi romani, è andato ex aequo il Franco Strazzabosco Award per l’ingegneria. Stefano Ermon, originario di Trento e professore alla Stanford University, ha ricevuto il Mario Gerla Award per la ricerca nelle scienze informatiche.

Young Investigator Awards: focus sui vincitori

Embassy of Italy Award – Alba Grifoni, romana e laureata all’università Tor Vergata, è ricercatrice del Center for Infectious Disease and Vaccine Research del La Jolla Institute for Immunology. Nell’istituto californiano lavora all’interno del laboratorio diretto da Alessandro Sette per indagare le cellule T e la risposta immunitaria “crociata”, cioè causata da altri virus più comuni, nei pazienti affetti e poi guariti da Covid. Da questi lavori sono nate pubblicazioni in riviste come Cell e Science. L’articolo pubblicato su Cell nel giugno 2020 ha avuto grande risonanza nella comunità scientifica ed è stato citato pubblicamente in un congresso a Washington D.C. da Anthony Fauci, direttore del NIAID, l’istituto nazionale statunitense per la prevenzione delle malattie infettive.

Paola Campese Award – Patrizia Mondello, di Messina, Advanced Oncology Fellow presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center (MSKCC) di New York studia il linfoma diffuso a grandi cellule B, uno dei tumori più aggressivi, con mutazione genomica del gene CREBBP. Le sue ricerche hanno portato a trovare il meccanismo che consente di riattivare il sistema immunitario e di inibire la proliferazione delle cellule linfomatose. Un sistema che, lavorando in sinergia con alcuni farmaci immunoterapici, è in grado di eradicare i tumori. E’ una scoperta straordinaria che ha avuto anche il via libera dall’FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei farmaci, tanto che a gennaio 2021 il trattamento potrebbe essere sottoposto ai primi pazienti.

Mario Gerla Award – Stefano Ermon, nato a Trento e laureato in Ingegneria informatica all’Università di Padova, è oggi professore di informatica alla Stanford University. Qui ha elaborato algoritmi avanzati che, analizzando le immagini satellitari, riescono a raccogliere dati sul cambiamento climatico, la deforestazione, gli spostamenti delle popolazioni, le carestie e l’inquinamento. Elaborando questi dati si  possono anche fare delle previsioni sugli indicatori economici, e capire se certe zone del mondo stanno migliorando o peggiorando. Le risposte che il team di ricerca di Ermon ottiene sono open source, a disposizione del mondo accademico.

Franco Strazzabosco Award – Marco Bernardi, nato a Roma, è laureato in Chimica alla triennale alla Sapienza e poi in Scienze dei Materiali alla specialistica a Tor Vergata. Dopo un dottorato al MIT di Boston nel 2015 è approdato a Caltech (California Institute of Technology), dove ora è docente. Il suo gruppo studia la dinamica degli elettroni nei materiali, con applicazioni di elettronica, optoelettronica, dispositivi per energie rinnovabili, tecnologie quantistiche e spettroscopia ultraveloce. Le sue ricerche hanno dato un contributo fondamentale in questi campi e aprono la via a potenziali applicazioni su nuovi materiali e a nuove direzioni nella teoria dei materiali.

Franco Strazzabosco Award – Marzia Parisi, di Roma, è laureata all’Università La Sapienza e ha all’attivo varie esperienze all’estero, come quella in Israele al Weizmann Institute of Science di Tel Aviv, dove ha lavorato alla missione NASA Juno, attiva intorno a Giove dal 2016. Dopo aver contribuito alla missione JUICE dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) lavora oggi per la NASA al Jet Propulsion Laboratory del Caltech (California Institute of Technology), dove indaga la presenza di acqua o di oceani sotterranei sulle lune di Giove. Alla NASA la ricercatrice ha lavorato anche dentro la cosiddetta dark room, la sala operazioni dove si raccolgono i dati.

Lifetime Achievement Award 2020 a Guido Calabresi

Il Lifetime Achievement Award 2020 è stato assegnato a Guido Calabresi, giurista nato a Milano e attivo sin da giovanissimo negli USA, dove è giudice federale di Corte d’Appello ed è stato preside della prestigiosa Law School di Yale. Il giudice Calabresi, nella sua “lectio”, ha ricordato, nonostante gli 80 anni trascorsi negli USA, di sentirsi sempre profondamente italiano. «È un onore speciale per me ricevere questo premio, perché è il riconoscimento di quello che ho sempre voluto essere: un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti» ha dichiarato Calabresi. «Trapiantare elementi di giurisprudenza da un Paese all’altro è un po’ come trapiantare organi su un corpo umano. È difficile, ma se fatto bene può essere vitale. Per farlo bisogna avere molta cautela e conoscere bene il “corpo” di chi dona e quello di chi riceve. Così come io ho cercato di fare nel campo legale anche ISSNAF, grazie al suo lavoro meritorio, è un ponte tra Italia e USA nel campo della ricerca».

Fondata nel 2007 sotto gli auspici dell’Ambasciata Italiana negli Stati Uniti su iniziativa di 36 noti scienziati ed accademici, tra cui 4 Premi Nobel, l’ISSNAFè una fondazione non profit che promuove la cooperazione in ambito scientifico, accademico e tecnologico tra ricercatori e studiosi italiani che operano in Nord America ed il mondo della ricerca pura e applicata in Italia. Con un network di oltre 3.000 affiliati che annovera illustri scienziati e giovani ricercatori in tutte le discipline, ISSNAF rappresenta la diaspora intellettuale italiana in tutto il Nord America.

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