Starace (Enel): La transizione energetica per il rilancio economico e la lotta al climate change

12-11-2020 | In evidenza in HP, News

Francesco Starace

Questo articolo è la sintesi di quanto pubblicato in Macrotrends 2021 di Harvard Business Review Italia.

di Francesco Starace

Il 2020 avrà certamente un posto speciale nella storia. E, nello specifico, il settore elettrico è stato duramente colpito dalla pandemia globale sia in termini di domanda che di profili di consumo, in particolare in quei Paesi nei quali le misure restrittive sono state implementate in modo più deciso. In Italia la riduzione dei consumi al suo massimo ha toccato il 28%. La riduzione nella domanda di elettricità da parte delle imprese è stata parzialmente compensata da un incremento dei consumi domestici (anche in virtù del lavoro da remoto). Per il 2020, a livello globale, la domanda di energia è attesa in riduzione di oltre il 5% rispetto al 2019 e del 10% nell’Unione Europea, quasi il doppio della discesa nella crisi finanziaria del 2008-09.

Ma non tutte le fonti energetiche sono state colpite alla stessa maniera: il consumo dei combustibili fossili si è ridotto molto di più delle fonti rinnovabili. In Europa la produzione da carbone è scesa del 25% durante il primo quadrimestre del 2020, con le rinnovabili che hanno preso le redini della generazione, raggiungendo una quota del 43% durante lo stesso periodo. Anche le emissioni globali di CO2 sono attese in riduzione, fino all’8%, ovvero attorno alle 2,6 Gt: i livelli di 10 anni fa.

Ora che gli effetti della crisi da Covid-19, sanitari, economici e sociali, si sono dispiegati in tutta la loro forza, appare sempre più chiaro che da questa tragedia il mondo dovrà sapersi risollevare tornando migliore di come era prima della crisi. Da questo punto di vista, ci sono notizie in prospettiva incoraggianti in particolare in Europa, a partire dalla risposta dei Governi che hanno saputo dare una prova di unità e visione senza precedenti sia nell’affrontare la crisi sanitaria che nell’impostazione della risposta alla conseguente crisi economica.

La crisi da Covid-19 ha scosso l’opinione pubblica evidenziando il nesso tra le attività umane, il cambiamento climatico e l’alterazione degli equilibri naturali. L’opinione pubblica ha quindi compreso che il cambiamento climatico non minaccia solamente l’ambiente e che lo scioglimento dei ghiacciai e i fenomeni meteorologici estremi ma sempre più frequenti rappresentano problemi interconnessi a livello globale con impatti economici e sociali concreti. Stati, Governi e imprese insieme a tutta la società stanno quindi reagendo con rinnovata determinazione a questa ritrovata consapevolezza. Lo choc della pandemia sta agendo, in tal senso, come uno straordinario acceleratore di fenomeni e tendenze che già erano in atto, come la digitalizzazione e la progressiva sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili. E la nuova Commissione, sotto la guida von der Leyen, ha voluto ribadire l’ambizione dell’Unione Europea di porsi come leader globale nella lotta al cambiamento climatico, proponendo un approccio che faccia leva sulla digitalizzazione e persegua una transizione energetica giusta ed equa.

Il settore energetico è uno dei veicoli fondamentali per rilanciare l’economia, europea e italiana in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Le aziende che operano nella green economy sono più sostenibili e più resilienti, anche a choc imprevedibili come quello innescato dal Covid-19, quindi meno rischiose. Ora i Governi e le banche centrali stanno accelerando in questa direzione che mercati e grandi fondi avevano già intrapreso.

La sostenibilità è pienamente integrata nel modello di business Enel e nelle sue attività: prevedendo la completa decarbonizzazione del mix produttivo entro il 2050, con una serie di traguardi intermedi come il completamento dell’uscita dal carbone in Italia entro il 2025, con l’obiettivo di promuovere una transizione energetica equa, in accordo con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile Onu. Tuttavia, per quanto non sia isolata, l’attenzione posta da Enel per la sostenibilità ricade ancora in una nicchia. Nonostante un’evidente crescita degli investimenti sostenibili, la finanza non mobilita ancora sufficienti capitali, necessari per raggiungere gli SDG entro il 2030. C’è quindi bisogno di uno sforzo ulteriore da parte delle istituzioni.

Decarbonizzare vuol dire incrementare la penetrazione delle rinnovabili a scapito delle fonti fossili nella generazione elettrica, grazie alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica che hanno consentito di ridurre drasticamente il costo di tali tecnologie, perseguendo al contempo l’elettrificazione di una quota crescente dei consumi finali, liberandoli dall’impronta fossile.

La crescita delle rinnovabili è allo stesso tempo desiderabile e inevitabile e sta proseguendo inesorabilmente, come testimonia il fatto che negli Stati Uniti nel 2019, dopo 134 anni, le rinnovabili hanno superato il carbone per energia consumata o che nella prima metà del 2020 le rinnovabili abbiano generato il 40% dell’elettricità nell’Unione Europea, sorpassando per la prima volta i combustibili fossili, che si sono fermati al 34%. Nel 2019, oltre la metà della capacità rinnovabile installata globalmente ha avuto costi di generazione inferiori rispetto a nuova capacità a carbone. I nuovi impianti fotovoltaici ed eolici risultano più economici del più efficiente degli impianti fossili. Inoltre, non si è arrestata la riduzione dei costi di installazione e generazione degli impianti da fonti rinnovabili. A livello mondiale, il costo di generazione da fotovoltaico è diminuito del 13% rispetto al 2018. Anche nell’eolico la riduzione è stata significativa e pari al 9%. Al 2040 la generazione globale rispettivamente attesa dall’eolico e dal solare fotovoltaico supererà quella idroelettrica. Per Enel, nel 2019, la capacità installata da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta quella da fonti termoelettriche.

Anche per l’Italia la transizione energetica ha tutti gli elementi per rappresentare la migliore soluzione per il rilancio economico. Non dovremo uscire da questa crisi ricostruendo il mondo precedente, come nel 2008, ma dobbiamo perseguire una via di uscita crisi sfruttando l’opportunità che le energie rinnovabili e l’economia verde ci offrono per riavviare il ciclo degli investimenti. Pertanto, se vogliamo davvero che le nostre economie e società, nazionale ed europea nel suo complesso, proseguano nel segno del benessere e in ottica di equità inter-generazionale, dobbiamo promuovere la sostenibilità, la circolarità e la competitività, investendo in accordo al nuovo paradigma che considera inscindibili lo sviluppo sostenibile e l’equità sociale.

Francesco Starace è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel S.p.A. dal maggio 2014.

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