Di Marta Ottaviani
Fugnoli Kairos Partners SGR: Pechino cercherà di non perdere il mercato europeo
vertice della Sco, l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, si è tenuto lo scorso 4 luglio in Kazakhstan. L’Organizzazione che, nelle speranze di Pechino, dovrebbe diventare l’anti G7, e raggruppare le economie più interessanti di chi, per i propri motivi, si contrappone all’Occidente, si è concluso con una nuova annessione. La Bielorussia di Aleksandr Lukashenko entra nella partita e così la Sco arriva idealmente al confine dell’Europa e della Nato.
In un quadro del genere, assume ancora più rilievo il risultato del prossimo novembre. Dopo l’attentato dello scorso 13 luglio, le azioni di Donald Trump sembrerebbero essere in solida ascesa. Una sua vittoria significherebbe un indebolimento della Nato. Ma anche un atteggiamento assertivo nei confronti della Cina. E questo potrebbe comportare problemi anche all’Europa, che deve trovare il modo di dialogare con il Dragone.
«L’idea americana – spiega Alessandro Fugnoli, Strategist di Kairos Partners SGR – è di premere sull’Europa col concetto ‘o con noi o contro di noi’. Fino a questo momento, l’Europa ha deciso di stare con l’America. Questo è successo con la Russia. Con la Cina però è diverso. I paesi europei sanno che dovranno pagare un prezzo se romperanno con la Cina. E Pechino stessa farà del suo meglio per mantenere aperte il più possibile le porte verso l’Europa. Se l’Europa, supponiamo, metterà misure per 100, la Cina risponderà con misure per venti. Se lo può permettere perché sa che le misure protezionistiche aumenteranno i prezzi interni europei e le auto cinesi costano un terzo delle nostre. Se noi mettiamo i dazi contro le auto elettriche cinesi perché fanno concorrenza alle nostre le auto elettriche europee costeranno il triplo di quello che potrebbero costare se le portassimo dalla Cina e quindi anche l’inflazione sarà più alta».
Politica ed economia, insomma, si intrecciano. Fugnoli sottolinea come: ‘la scelta politica è quella di stare con l’America, anche se questo avrà un certo costo economico. Il tutto, con una commissione Ue che parte indebolita e che accetterà comunque le scelte americane sull’Ucraina. La Cina, intanto, adotta la tattica dell’attesa e della pazienza e soprattutto mantiene vivi i rapporti in quella che sarà una zona strategica nel futuro’.
A margine del vertice della Sco, il presidente cinese Xi Jinping, ha anche compiuto una serie di visite in Asia centrale, territori di terre rare e Pechino sa bene quanto questo sia importante per l’economia del futuro. C’è poi la costante espansione in Africa e l’Iran che sta cercando di utilizzare l’alleanza con la Cina per diventare hub energetico a spese di Mosca. Tutti motivi per i quali, dopo un’epoca di globalizzazione, se Trump verrà riconfermato alla Casa Bianca, ci attendono anni di frammentazione e contrapposizione.
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Luigi Consiglio – Il Sole 24 Ore
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La Cina bussa alle porte dell’Europa…
La Cina bussa alle porte dell’Europa: un passo avanti verso la frammentazione
- Pubblicazione16 Luglio 2024
- AutoreMarta Ottaviani
- Tempo di lettura2 min
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Il vertice della Sco, l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, si è tenuto lo scorso 4 luglio in Kazakhstan. L’Organizzazione che, nelle speranze di Pechino, dovrebbe diventare l’anti G7, e raggruppare le economie più interessanti di chi, per i propri motivi, si contrappone all’Occidente, si è concluso con una nuova annessione. La Bielorussia di Aleksandr Lukashenko entra nella partita e così la Sco arriva idealmente al confine dell’Europa e della Nato.
In un quadro del genere, assume ancora più rilievo il risultato del prossimo novembre. Dopo l’attentato dello scorso 13 luglio, le azioni di Donald Trump sembrerebbero essere in solida ascesa. Una sua vittoria significherebbe un indebolimento della Nato. Ma anche un atteggiamento assertivo nei confronti della Cina. E questo potrebbe comportare problemi anche all’Europa, che deve trovare il modo di dialogare con il Dragone.