Open finance, i trend del 2022 per banche e player fintech

29-12-2021 | News

open finance

Il suo valore di mercato è stimato in 43 miliardi di dollari nel 2026. Stiamo parlando dell’open finance, settore in continua crescita soprattutto dopo la rivoluzione accelerata dalla pandemia, che ha spinto sempre più persone ad affidarsi di più a servizi digitali e su misura messi a disposizione dagli istituti e dai player fintech. Da Fabrick ecco i potenziali trend del 2022 in ambiti come open banking, open payment e fintech.

Identità digitale e nuovi servizi

Nel segmento dell’open banking è all’orizzonte una forte crescita dei modelli di utilizzo basati sull’identità digitale. Quest’ultima si è affermata in Italia con l’introduzione dello Spid, ed è una tecnologia abilitante ormai pronta a essere utilizzata per soddisfare le aspettative dei clienti che chiedono di avere prodotti sempre più integrati. In questo campo si prevede la creazione di circuiti informativi basati sulle API, per un trend che riguarderà soprattutto soggetti bancari, delle telecomunicazioni e assicurativi: dare prova della propria identità diventerà pertanto sempre di più una commodity. E questo non soltanto nell’ambito della pubblica amministrazione.

Un altro importante filone di sviluppo si sostanzierà nell’allargamento degli open data a livello sistemicoanche oltre quello che è l’attuale perimetro della PSD2. Le grandi corporate, tra cui banche e assicurazioni, si troveranno nella condizione di acquisire un numero sempre maggiore di dati da sfruttare a loro vantaggio per l’implementazione di nuove proposte e, al contempo, avranno la possibilità di affermarsi come data provider.

Buy now, pay later

In ambito e-commerce saranno sempre più frequenti i pagamenti da conto corrente e, secondo Fabrick, ci sarà una crescita della percentuale di mercato che passerà a schemi cardless e account to account, come nel caso del pagamento Pay by link. Questo modello in particolare troverà larga applicazione in tutto il mondo assicurativo e delle utility, con una diffusione crescente in Italia e in Europa in un arco temporale di due/tre anni.

Sempre più centrale diventerà poi il tema della sicurezza dei pagamenti online. La Strong Customer Autentication (l’autenticazione del cliente tramite un sistema multifattoriale), già possibile con ApplePay e GooglePay, diventerà più semplice e sarà disponibile anche per gli esercenti più piccoli. Questo trend verrà accelerato dal fatto che realtà come Visa e Mastercard lanceranno prodotti di pagamento click to pay con l’obiettivo di migliorare l’esperienza.

Il Buy Now Pay Later, modalità esplosa in Cina che consente di rateizzare gli acquisti online, si confermerà un trend forte anche per il 2022, soprattutto in considerazione delle stime e della penetrazione che ha sul retail. Il fenomeno ha superato quota 90 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede raggiungerà i 3mila miliardi di dollari entro il 2030. In Italia ci si aspetta un incremento del 28,6% tra il 2021 e il 2028. Se questo è un trend che si è affacciato con decisione nel 2021, il prossimo anno vedrà svilupparsi attorno ad esso servizi complementari come, ad esempio, lo sviluppo di forme di finanziamento che sostengano la spesa. In futuro si dovrà però tenere conto dei rischi legati all’eccesso di indebitamento e alla sostenibilità del modello di business.

Open Finance, i trend del fintech

Nell’universo fintech si verificherà un ulteriore consolidamento del modello di collaborazione tra incumbent e startup, tendenza diffusasi con la nascita del settore ma che nel 2022 vedrà una concreta messa a terra di un numero sempre maggiore di progetti. Secondo una ricerca di McKinsey, c’è tuttora un divario abbastanza netto tra le startup americane ed europee che riescono a diventare un Unicorno (ossia, a raggiungere in breve periodo il traguardo del miliardo di dollari di valutazione): 50% contro 14%. In questo contesto, il modello della collaborazione è funzionale allo scopo di catalizzare gli investimenti per supportare le startup e aiutarle a superare le difficoltà iniziali.

I filoni fintech che avranno un maggiore sviluppo nel 2022 saranno il Revenue Based Financing (RBF) e l’Asset Tokenization. Il modello del RBF prevede la condivisione con gli investitori di una percentuale dei ricavi fatti dall’azienda che si finanzia. Sia la richiesta di finanziamento, sia il capitale impiegato dagli investitori è reso disponibile tramite piattaforma.

Ultimo trend è la tokenizzazione di attività che utilizza tecnologie per rendere disponibili in digitale prodotti ed oggetti che, ad oggi, sono solo fisici. Il mondo della finanza si sta muovendo in questa direzione e nuove opportunità stanno emergendo. La tokenizzazione sarà utilizzata come modalità alternativa al finanziamento tramite, ad esempio, indebitamento bancario, molto diffuso in Italia soprattutto tra le PMI. Le aziende accederanno su piattaforme digitali che generano token quali parti del loro capitale e che possono essere acquistati da investitori, in modo automatico e diretto o con il supporto di intermediari. Il settore offre numeri interessanti, basti pensare che il solo mercato dei Non Fungible Token (NFT) ha totalizzato vendite per 10,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2021 a livello globale.

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