di Paolo Lobetti Bodoni (Partner EY con il ruolo di Business Consulting Leader)
La smart mobility è un fenomeno tanto importante quando complesso. Tecnologie, innovazione, attori, dinamiche competitive, comportamento della domanda, strategie di business, impatti ambientali e politiche governative sono elementi che vanno tenuti in considerazione. La loro interazione rende quello della smart mobility un ecosistema di mercato di cui è difficile prevedere lo sviluppo, soprattutto in tempi di forte incertezza come quelli attuali.
Si stima che il mercato dell’automotive, allargato anche ai servizi di mobilità, raggiungerà nei prossimi 5 anni un valore globale superiore a 1,5 trilioni di dollari. Valore che non dovrebbe subire impatti significativi a causa dell’emergenza Covid-19, ma potrebbe cambiare solo nella distribuzione dei comparti all’interno del settore.
In Italia, questo mercato avrà un valore superiore ai 250 miliardi di euro e assorbirà circa il 12% della forza lavoro del Paese, di cui solo il 45% appartenenti al comparto automobilistico in senso stretto, a dimostrazione di quanto l’ecosistema mobilità stia progressivamente espandendo i propri confini ridefinendo il perimetro del settore.
Alcune macro-tendenze come l’iper-urbanizzazione, la tutela dell’ambiente, la connettività, la sensoristica diffusa e altre rimarranno trainanti, nonostante il potenziale cambiamento di propensione e volontà di consumo della popolazione. In questo difficile momento, a cavallo tra esperienze di mercato e consuetudini pre e post-COVID, è quindi opportuno fare una panoramica sullo stato del mercato della mobilità partendo dalle transazioni in atto sui mercati.