Experience the Future | Fybra, gli algoritmi per monitorare la qualità dell’aria

7-12-2021 | News

Sono tante le startup salite sul palco del Festival del Futuro e di Future Arena durante l’ultima edizione dello scorso novembre. Tra queste aziende innovative citiamo il caso di Fybra, che fa anche parte della nostra community Experience the Future. Se volete rivedere l’intervento del Ceo, Gaetano Lapenta, lasciamo qui sotto il link con l’intera puntata di Future Arena del 18 novembre (su YouTube sono comunque disponibili tutte le sessioni). Grazie a un algoritmo made in Italy, il dispositivo di Fybra è in grado di monitorare la qualità dell’aria. La sua efficacia è stata comprovata da un’analisi effettuata in alcuni istituti scolastici pilota da Eurac Research nell’ambito del progetto QAES – Qualità dell’aria negli edifici scolastici, finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg V A “Italia – Svizzera 2014-2020″.

I ricercatori hanno messo a confronto le rilevazioni strumentali effettuate in due classi comparabili, una con installato il dispositivo Fybra, l’altra senza. I risultati della ricerca hanno evidenziato, nella classe in cui era installato il dispositivo, una riduzione del 50% del numero di volte in cui le finestre vengono aperte e una minor concentrazione di CO2 pari al 40% in confronto all’altra classe. Nell’aula dotata di Fybra, inoltre, per il 100% del tempo considerato si è registrato un livello soddisfacente di salubrità dell’aria, mentre per il 90% del tempo sono risultate rispettate le temperature di comfort.

Fybra Home: come funziona

Dopo il lancio ufficiale al Festival del Futuro, è arrivato sul mercato Fybra Home, la versione domestica del dispositivo brevettato. Il cuore del nuovo prodotto è un algoritmo dedicato che monitora in tempo reale i dati della CO2, della temperatura, dell’umidità relativa e dei composti organici volatili presenti nell’aria. Le informazioni vengono incrociate, analizzate e tradotte in un segnale luminoso: azzurro se la qualità è buona, rosso se è sotto gli standard (ed è quindi necessario ventilare gli spazi), viola quando è in via di miglioramento. Ciò che distingue Fybra Home è il fatto di non essere statico: il dispositivo, infatti, è in grado di apprendere in autonomia le abitudini di utilizzo e di ventilazione e si adegua ad esse per ottenere le migliori performance.

La dichiarazione del Ceo

«L’algoritmo che regola Fybra Home è “pesato” in maniera differente, perché le dinamiche di occupazione dello spazio in un ambiente domestico sono diverse rispetto ad un ambiente “pubblico” – ha spiegato il Ceo Gaetano Lapenta –. C’è una maggiore variabilità nell’occupazione dello spazio, basti pensare a quando si ospitano degli amici, o all’aria che si respira mentre si cucina rispetto a quando si sta in salotto. Inoltre, in un ambiente domestico sono percepiti come prioritari il comfort termico e la qualità dell’aria. Infine, in casa incidono sulla qualità dell’aria, in maniera impattante quanto la CO2, anche i Voc, composti organici volatili, che sono stati inseriti tra i valori misurati dal sensore».

Condividi questo contenuto su: