Black Friday, il Natale in anticipo tra crisi dei chip e questione ambientale

25-11-2021 | News

Tra poche ore avrà inizio una nuova edizione del Black Friday. Venerdì 26 novembre va in scena quello che i consumatori di tutto il mondo hanno imparato a conoscere come il Natale in anticipo. Lanciato negli Stati Uniti, il venerdì di shopping dopo l’abbuffata di tacchino nel giorno del Ringraziamento è un appuntamento del consumismo odierno, a cui segue a ruota il Cyber Monday (29 novembre), dedicato al mondo tecnologico. In realtà basta dare un’occhiata sia agli ecommerce sia agli store fisici per capire che le offerte coprono ogni tipo di merce e sono spalmate sempre di più durante l’anno. Insomma, ogni occasione è buona e il Black Friday altro non è che il momento clou prima dell’impennata natalizia. Diamo giusto qualche numero: le PMI attive sulla vetrina mondiale di Amazon hanno registrato vendite per 4,8 miliardi di dollari nel week end lungo dello scorso anno.

Anche di questi argomenti abbiamo parlato all’ultima edizione del Festival del Futuro, conclusasi nei giorni scorsi a Verona (sul nostro canale YouTube troverete presto i filmati delle tre giornate, anche con video pillole). Sul nostra pagina Facebook sono intanto già disponibili i video.

Nell’anno del passaggio di testimone tra Jeff Bezos e Andy Jassy, che ha preso le redini da amministratore delegato del gigante di Seattle, Amazon e in generale l’ecommerce sembrano viaggiare a gonfie vele. L’accelerata impressa dalla pandemia, con milioni di persone chiuse in casa durante i lockdown (alcuni ancora in corso in diversi paesi), ha spinto diversi consumatori ad abituarsi a un nuovo modo di comprare merci e prodotti. L’online, fino a dieci anni fa visto ancora come secondario rispetto ai business dal vivo, è diventato un elemento imprescindibile per continuare a restare competitivi. In uno scenario simile, tuttavia, restano questioni aperte che riguardano la filiera e la sostenibilità.

USA e Cina: lo scontro sui chip

La crisi dei semiconduttori, ad esempio, è una delle variabili che più potrebbe impattare sugli acquisti (e pure sulle intenzioni) dei prossimi giorni. Anche lo scorso anno diversi prodotti tecnologici mancavano dagli scaffali a causa di una carenza di componenti. La Cina, tra i principali produttori di chip, ha il coltello dalla parte del manico in un frangente simile, mentre gli Stati Uniti di Biden stanno cercando soluzioni per essere meno dipendenti dalle importazioni. A dare una mano a Washington sarà Samsung, che ha appena annunciato un piano da 17 miliardi di dollari per costruire e inaugurare entro il 2024 una fabbrica di chip in Texas, garantendo oltre 2mila posti di lavoro. Nel frattempo gli esperti avvertono: la crisi potrebbe durare ancora a lungo. E l’Europa? A spingere affinché la produzione di semiconduttori torni forte come un tempo (la quota europea era del 35% nel 1990, mentre oggi è al 9%) è stata la Germania, che punta a investire miliardi per una supply chain più snella ed efficiente.

Black Friday e transizione ecologica

Un altro nodo ancora da sciogliere è il peso sull’ambiente della logistica. Il Black Friday, così come tutti gli altri giorni dell’anno spesi a fare acquisiti online, hanno un impatto non da poco sulle emissioni. Se è vero che i consumatori possono risparmiare sulla benzina, i corrieri e i driver hanno un’agenda fitta di consegne. Le associazioni ambientaliste hanno più volte puntato il dito contro i danni del consumismo online, che muove flotte di navi, treni, aerei e furgoni con la forza di un touch. Mezzi non sempre ecologici come denunciava anni fa il Guardian, secondo il quale oltre 80mila van a diesel operavano sul territorio britannico durante il periodo del Black Friday. Il tema è noto anche ad Amazon, che infatti ha ordinato 100mila van elettrici alla scaleup Rivian, da poco quotatasi in Borsa.

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