Le consegne super veloci nell’ecommerce: trend e tecnologie

2-09-2021 | News

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Non si dovrebbe neanche più chiamare ecommerce, ma quick commerce. In Occidente moltissimi lo associano ad Amazon, mentre in Cina parla la lingua di Alibaba. Quello che conta è che i trend di mercato sono stati accelerati dalla pandemia – con il boom degli ordini evasi in tutto il mondo – e che le nuove sfide sono sui tempi di consegna (ma non solo). Negli ultimi decenni questo ambito del digitale è stato tra quelli dove più si è innovato grazie soprattutto all’utilizzo dei dati. Prima di approfondirle, se vi interessano queste tematiche vi suggeriamo “La sfida tecnologica: come fare fronte al ritmo esponenziale dell’innovazione“, uno dei numerosi panel della prossima edizione del Festival del Futuro. Questo in particolare – in programma il 18 novembre dalle 10 (qui l’intero programma) – è realizzato in collaborazione con Politecnico di Milano e avrà come chairman il docente Umberto Bertelè.

Ecommerce: non solo Amazon

Mentre Amazon è ancora al lavoro per capire come proporre consegne dei pacchi in mezz’ora, una startup tedesca fondata meno di due anni fa a Berlino ha lanciato la propria idea di business: consegnare la spesa in circa dieci minuti dall’ordine. Gorillas, questo il nome, è nata dall’idea dell’imprenditore di origini turche Kağan Sümer che ha messo in piedi una rete di dark store – supermercati in cui il cliente finale non ha accesso – che funzionano da centri di approvvigionamento. Qui, in 90 secondi, come ha spiegato in quest’intervista Alessandro Colella, general manager di Gorillas per l’Italia, i rider ritirano la spesa che vanno poi a consegnare. La chiave in tutto questo è la fisicità dell’ecommerce, che si struttura sul territorio con una presenza capillare.

Ed è proprio questa presenza che ha fatto le fortune di Amazon, con i suoi fulfillment center sparsi in tutti i continenti, in grado di alimentare una macchina che deve soddisfare le esigenze di tutti i clienti (Prime in testa). Di recente il gigante di Seattle ha cambiato la propria guida: al posto del Founder Jeff Bezos è andato Andy Jassy, già a capo di AWS (il servizio di infrastruttura digitale che la multinazionale fornisce). E quest’estate la società ha annunciato l’intenzione di aprire store fisici da affiancare a quelli già esistenti: l’obiettivo è quello di conquistarsi nuove fette di mercato per raggiungere meglio e prima il consumatore. Resta poi ancora aperto il capitolo della consegna con i droni, terreno di sfida su cui Amazon compete con Walmart. Per inquadrare però il mercato a stelle e strisce oggi, online, si spendono più soldi su Amazon che su qualsiasi altra piattaforma o sito (se escludiamo però la Cina con Alibaba).

Non sarebbe ecommerce se non si parlasse infine dei mezzi di trasporto su cui correrà. La parola d’ordine per qualsiasi innovazione è sostenibilità: mezzi green ed elettrici saranno imprescindibili. In tutto questo la guida autonoma è in fase di sperimentazione in giro per il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina. Tecnologia di frontiera, sulla quale ancora restano dubbi per il trasporto delle persone, potrebbe tuttavia dare un assaggio di affidabilità con il trasporto di cibo. Un esempio viene da Oltreoceano, dove una nota catena di pizzerie ha scelto piccoli veicoli a guida autonoma per le consegne a domicilio.

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