Quasi 95 milioni di euro raccolti dalle startup incubate tra il 2011 e il 2019, oltre 50 programmi di Open Innovation in cinque anni, organizzati in partnership con aziende italiane, quotata all’AIM di Borsa Italia dal 2013, tra le PMI ad alto potenziale di crescita. Stiamo parlando di Digital Magics, fondata nel 2003 e uno tra i business incubator più importanti del paese.
Insieme al Fondo Nazionale Innovazione ha appena concluso un investimento su sei startup, tra cui FrescoFrigo di Enrico Pandian, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro (di cui 300mila garantiti da Digital Magics). «Abbiamo affrontato il periodo di lockdown e quello successivo senza mai interrompere le attività così come hanno fatto le startup che abbiamo in portafoglio – ha dichiarato l’amministratore delegato Marco Gay a Il Sole 24 Ore – E lo abbiamo fatto con una grande attenzione alla gestione e allo sviluppo. Questo ci ha portato a chiudere la semestrale con un margine operativo lordo positivo, che per una holding di partecipazione in startup e in società innovative non è banale».
Le conseguenze del lockdown
Digital Magics ha affrontato come tutte le altre realtà dell’ecosistema le conseguenze dell’epidemia e del lockdown. Il bilancio è stato descritto nel report delle attività di settembre. «La flessione degli investimenti da parte di venture capital in aziende italiane ha registrato un controvalore di 240 milioni di euro, in calo del 23% rispetto ai 313 milioni dei primi 6 mesi del 2019. In questo scenario di incertezza generale – si legge nel documento – sono state avviate le misure a sostegno dell’economia italiana, per il settore dell’innovazione digitale: le azioni più significative e concrete sono state quelle messe in campo da Cassa Depositi e Prestiti, rafforzando nuovamente il ruolo centrale di incubatori e acceleratori». Al netto della crisi, le 75 startup seguite da Digital Magics hanno raccolto 8 milioni di euro ed è salito anche il fatturato aggregato del 2019 della società: 78 milioni di euro (+32% rispetto al 2018).
Nel digitale la stella polare
In questi anni l’azienda si è strutturata come presidio e trampolino di lancio per diverse attività early stage, avviando partnership e accordi con università e spazi di co-working, come Talent Garden, arricchendo così il panorama dell’innovazione in Italia. Avendo il digitale come stella polare, Digital Magics è alla ricerca di startup con progetti disruptive in settori come IoT, finTech/insurtech, health, travel, e-commerce marketplace, enterprise software, marketing, food, transportation + intelligenza artificiale, impresa 4.0 e blockchain. Due i programmi di incubazione su salute e delle energie digitali: Digital Magics HealthTech con Healthware International e Digital Magics EnergyTech con Compendia. Sono attivi anche cinque programmi di accelerazione come Magic Wand Fintech, Insurtech, Blockchain & Cybersecurity giunto alla terza edizione.
Una palestra per reagire ai cambiamenti
Con nove sedi tra cui Milano, Londra, Padova e Torino, Digital Magics conferma anche il valore degli incubatori intesi come realtà diffusa sul territorio, in grado di restituire sviluppo e crescita economica nei vari distretti. Luoghi dove, oltre a sviluppare nuove idee di business, cresce anche un nuovo approccio per reagire ai cambiamenti. Come si legge in un articolo pubblicato sulla Harvard Business Review, sono tre le buone abitudini che un’azienda deve assumere per farsi trovare meno impreparata: guardare all’esterno poiché «le informazioni che più probabilmente influenzeranno il futuro stanno fuori dalla finestra e non allo specchio»; sviluppare relazioni e far crescere il proprio network perché «non è più sufficiente condividere le informazioni uno a uno con i partner»; aggiornare infine le practice di managment e leadership. Citando una frase dello scrittore William Gibson, l’HBR chiude dicendo che “Il futuro è già qui. È solo distribuito in modo disomogeneo».
Alessandro Di Stefano
