Fraunhofer Italia: un modello originale di trasferimento tecnologico

7-10-2020 | News

Fraunhofer Italia

Far uscire la ricerca dalla canonica «torre d’avorio» e collegarla, concretamente, alle esigenze delle imprese. È questa una delle sfide più ambiziose per chi si pone l’obiettivo di innovare. Una scommessa su cui c’è chi ha investito da tempo, distinguendosi nel panorama internazionale per il modello creato. È il caso di Fraunhofer Italia, società estera indipendente della Fraunhofer-Gesellschaft, la più grande organizzazione di ricerca applicata in Europa, fondata a Bolzano nel dicembre 2009 e diventata un punto di riferimento per tutte le imprese che intendono sviluppare progetti di ricerca applicata.

Il modello di Fraunhofer Italia è chiaro: attraverso team multidisciplinari trasforma le conoscenze scientifiche in soluzioni innovative su misura per le aziende, generando vantaggi economici diretti. La ricerca viene, quindi, orientata all’utente. Due terzi del bilancio dell’organizzazione, infatti, sono spesi per progetti di ricerca a contratto con l’industria e per finanziamenti da parte di terzi, mentre il restante terzo proviene da fondi statali. Il finanziamento di base è improntato sul successo della ricerca a contratto, che per Fraunhofer Italia deve andare principalmente a beneficio delle aziende locali.

Sinergia con NOI Techpark

Un obiettivo che da quando l’istituto è arrivato a NOI Techpark, il distretto dell’innovazione dell’Alto Adige, è diventato ancora più concreto. «Ci siamo trasferiti nel 2017 e questo ha aumentato significativamente la nostra visibilità e le possibilità di cooperare con enti e realtà di ricerca altoatesini. Questo polo è un vero e proprio campus in cui la ricerca istituzionale e quella industriale interagiscono quotidianamente», commenta Dominik Matt, direttore dell’istituto italiano.

Ma in quali settori opera Fraunhofer Italia? Tre sono gli ambiti di ricerca principali: Automation and Mechatronics Engineering, Process Engineering in Construction e Business Model Engineering. Nel primo caso, un team di esperti composto da ingegneri elettrotecnici, meccatronici e meccanici sviluppa progetti per la fabbrica intelligente del futuro, dalle prime idee al prototipo finito. Qui si parla di digitalizzazione, creazione di reti di produzione, sensori, robotica ed interazione uomo-macchina. «Le decisioni vengono spesso prese a livello centrale e controllate da una sola persona. Noi vogliamo realizzare un controllo autonomo e decentralizzato, così da diminuire il tempo di produzione dei prodotti», chiarisce Matt.

Realtà aumentata per il settore costruzioni

La seconda area si occupa invece di ottimizzare i processi di costruzione, con due approcci: da un lato basandosi sul principio del Lean Management, ovvero aumentare il valore ed evitare gli sprechi, dall’altro digitalizzando i processi attraverso tecnologie di informazione e comunicazione innovative, come il BIM. Va in questa direzione il BIM Simulation Lab, un laboratorio in cui vengono elaborate le informazioni digitali disponibili e visualizzate con tecniche di realtà aumentata e virtuale. Infine, la terza area si occupa di sviluppare modelli di business, strumenti a supporto delle decisioni e piani di azione strategici per imprese e istituzioni che si affacciano alla trasformazione digitale.

Un’ARENA per mettere in mostra la tecnologia

E per rendere ancora più efficace la sua attività, Fraunhofer Italia a NOI Techpark ha creato ARENA (Area for REsearch & iNnovative Applications), un centro applicativo che funziona come una vera e propria vetrina in cui sono presentati i migliori progetti 4.0: dai robot che imparano per imitazione ai veicoli automatici programmati per seguire i lavoratori ed evitare ostacoli, anche non previsti. Strumenti che portano, concretamente, le PMI incontro al futuro.

Silvia Pagliuca

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