Sanificazione, l’Italia innova: dal Covid detector ai cannoni spara-disinfettante

3-06-2020 | News

Già diffusa come buona pratica prima dello scoppio della pandemia, la sanificazione degli ambienti lavorativi e non solo sarà sempre più centrale tanto per le imprese quanto per i luoghi pubblici come strade e piazze. Di mezzo non c’è soltanto una maggiore sicurezza per le persone durante la Fase 2 e la prossima Fase 3: restano gli obblighi di legge con multe salate per chi non si adegua alle linee guida stilate da esperti e approvate dalla politica.

Sono tante le aziende italiane che in questo difficile periodo hanno messo a disposizione le proprie tecnologie, portando innovazione in questo settore. Ad agevolare queste best practice – da conservare nei prossimi anni, come eredità positiva di questo drammatico periodo – c’è anche un credito di imposta per la sanificazione degli ambienti lavorativi come stabilito dall’articolo 125 del Decreto Rilancio varato dal governo in maggio. Ma quali sono le storie più emblematiche che legano sanificazione e innovazione made in Italy?

Demaclenko: dalla neve ai disinfettanti

Ha fatto il giro del mondo la scelta dell’azienda altoatesina Demaclenko di riconvertire i cannoni spara neve in dispositivi per sanificare strade e ambienti all’aperto. Il quotidiano britannico The Guardian e molte altre testate internazionali hanno pubblicato le immagini di furgoni in giro per le strade di comuni altoatesini, dove la Fase 2 è iniziata in sicurezza anche grazie a queste misure adottate nei luoghi pubblici. Ogni mezzo ha a bordo un generatore neve ad alte prestazioni, collegato a sua volta a una pompa di pressione e a un serbatoio contenente disinfettanti biodegradabili al 100% (perossido di idrogeno solubilizzato in acqua) diffusi lungo ogni metro di strada. «Ci auguriamo che la soluzione creativa individuata con i generatori neve Demaclenko possa essere di concreto aiuto ai Comuni impegnati nelle operazioni di sanificazione dei propri territori», ha dichiarato Anton Seeber presidente di HTI del Gruppo Leitner, di cui Demaclenko fa parte.

Sunrise, la startup che impara da Wuhan

Un’altra storia di innovazione nel campo della sanificazione viene dal Veneto. È stata fondata da poco la startup Sunrise che ha ideato Spray for life, un totem da posizionare agli ingressi di aziende e negozi studiato sul modello di altri dispositivi simili già adottati a Wuhan, la città cinese dove ha iniziato a diffondersi il Covid-19. Questo dispositivo – una sorta di Covid detector – misura la temperatura corporea delle persone ed è anche in grado di sanificare mani e scarpe ad ogni ingresso e uscita. Soluzione no-touch, la macchina eroga una soluzione gel igienizzante per le mani, mentre garantisce una pulizia delle scarpe grazie a un nebulizzatore con fotocellula.

HiRef purifica l’aria

Il settore della sanificazione conta realtà italiane consolidate e in crescita da anni non soltanto nel nostro paese, ma anche sui mercati internazionali. È il caso di HiRef, azienda padovana fondata nel 2001, specializzata anche nella refrigerazione di edifici e data center. Nel pieno dell’emergenza coronavirus l’impresa ha allargato l’organico con nuove assunzioni per venire incontro alla crescita della domanda. Come ha spiegato l’imprenditore Mauro Mantovan «in poche settimane abbiamo eguagliato il fatturato del 2019».

Come in tutti gli altri contesti l’innovazione non avviene sempre in house: HiRef lavora anche con Jonix, un corporate spin-off fondato nel 2013 focalizzato sulla tecnologia a plasma freddo NTP. La sanificazione, grazie a questa tecnica, avviene attraverso un processo di ionizzazione dell’aria attivato artificialmente per scomporre le sostanze inquinanti presenti nell’aria in un modo sicuro. Le possibilità di applicazioni spaziano in tutti gli ambienti chiusi, non soltanto nelle aziende. Un’accurata sanificazione degli ambienti va a beneficio anche delle opere d’arte, per esempio, visto che HiRef e Jonix hanno sviluppato un sistema ideale per i musei in grado di monitorare la qualità dell’aria.

Alessandro Di Stefano

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