Da festival a piattaforma online, da momento fisico di incontro a community che vive tutto l’anno. Il Festival del Futuro torna, nel 2020, con una formula ibrida: fisica e digitale. Una programmazione editoriale e social fatta di articoli, video e podcast incentrati su tecnologia e innovazione costruirà nel corso dei mesi il fil rouge di una community, Experience The Future, che troverà online servizi a valore aggiunto costruiti in esclusiva per i suoi componenti.
Di questa community faranno parte le migliori startup italiane ed europee, i fondi d’investimento e i business angel più dinamici e coraggiosi, le Pmi che hanno fatto dell’Open Innovation un’importante leva di crescita, i centri di ricerca pubblici e privati protagonisti del technology transfer. Gli stessi che poi si ritroveranno a Verona dal 19 al 21 novembre 2020 per la nuova edizione del Festival del Futuro dove potranno scoprire in anteprima i macrotrends del 2021 e toccare con mano le tecnologie emergenti.
Un futuro a tre dimensioni
Il programma del Festival affronterà, insieme ai propri partner, tre macrodimensioni del futuro: la dimensione planetaria; la dimensione socio-economica; la dimensione economica, finanziaria e d’impresa. «Al programma – spiega Enrico Sassoon, direttore di Harward Business Review Italia, promotore del Festival insieme a Eccellenze d’Impresa e Athesis – contribuiranno partner di grande importanza: Istituto Italiano di Tecnologia, Università Bocconi, Università di Verona, Politecnico di Milano, Oxford Economics, Confindustria, Asvis, Commissione Europea, EY, Festival della Scienza, Censis, Inps. Assieme al loro contributo e a relatori provenienti da tutto il globo nel corso di tre giorni affronteremo i principali temi legati all’economia post-coronavirus e i macrotrends che ogni anno vengono individuati da HBR».
Al programma scientifico si affiancherà quello di matching dedicato a investitori, startup, Pmi e centri di ricerca. «La nostra missione – spiega Luigi Consiglio, fondatore del network Eccellenze d’Impresa – è quella di far emergere e selezionare la migliore innovazione italiana mettendola in connessione con i grandi investitori europei. C’è un gap di conoscenza dell’innovazione italiana nel contesto globale che va assolutamente colmato. La presenza al tavolo di Festival del Futuro di Mountain Partner e del suo fondatore Cornelius Börsch, è solo il primo passo di un percorso che siamo sicuri sarà lungo e fruttuoso: da un lato aiuteremo gli investitori esteri a scoprire il meglio della ricerca e della tecnologia prodotta da startup e centri di ricerca italiani, dall’alto agevoleremo la crescita di Pmi e startup favorendo l’accesso ai capitali e alle competenze di cui hanno bisogno».
Non è un caso che questa iniziativa nata tra Verona, Vicenza e Brescia e proprio all’imbocco del corridoio del Brennero, punti ora a fare il salto internazionale. «Una macroregione a cavallo di Lombardia e Nordest fatta di imprese dinamiche e internazionalizzate che ora ci chiede di superare questo momento difficile scommettendo su crescita e futuro – spiega Matteo Montan, amministratore delegato di Athesis, media company del territorio che conta tra le sue testate gli storici quotidiani L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi -. È una spinta che esprime tutta la dinamicità di un’area geografica e culturale che assomiglia sempre più a una fabbrica intelligente diffusa di cui Athesis è non solo storyteller ma protagonista, grazie a grandi eventi come il Festival del Futuro che alla sua seconda edizione rilancia la sfida trasformandosi in una piattaforma permanente che punta a rappresentare e favorire l’innovazione italiana».