Experience the Future | Blimp, i sensori di AI per raccogliere i dati delle città

14-12-2021 | News

blimp

Uno degli elementi chiave per le smart city sta nella modalità in cui i dati vengono prima raccolti e poi elaborati per prendere le migliori decisioni. Per ridurre il traffico, rendere le strade più sicure. A supportare le amministrazioni in questo percorso dove tecnologia e tutela della privacy devono andare di pari passo, sono cresciute negli anni numerose startup che, anche in Italia, stanno mettendo a disposizione le proprie innovazioni nel campo dei sensori. Una di queste è Blimp, nata all’interna della fabbrica delle imprese di e-Novia e avviata nel 2019. Parte della community di Experience the Future del Festival del Futuro, abbiamo intervistato il suo General Manager e Co-Founder Alex Buzzetti per farci raccontare il suo business con il pubblico e le aziende. «Non sono telecamere, ma sensori di intelligenza artificiale che si basano su analisi di immagini – ha precisato -. L’immagine viene elaborata direttamente all’interno dei dispositivi. Non salviamo nulla e nulla viene trasmesso. I dati sono sempre anonimi e aggregati».

Blimp: pubblicità e retail

Attiva in diverse città, come Milano e Roma, Blimp è un’azienda innovativa fondata con l’obiettivo di misurare il movimento delle persone in ambiente urbano. «Ero uno degli ingegneri di e-Novia – ci ha spiegato Buzzetti – e ho lavorato sul prototipo finché non è stata creata la società. A quel punto ho iniziato a fare l’imprenditore». Andiamo dunque a scoprire più da vicino, con esempi concreti, le situazioni in cui la raccolta dati può essere vantaggiosa per PA e aziende grazie ai sensori. «Siamo partiti installando la nostra tecnologia nei totem dove vengono riprodotte le pubblicità in esterno. Rispondiamo così a un’esigenza concreta». Con la pubblicità che si sposta sempre di più verso il segmento digitale, è importante misurare quanto uno spazio può essere performante in termini, per esempio, di passaggio delle persone.

Dalla pubblicità, Blimp si è focalizzata anche sull’ambiente retail. «La stessa logica viene usata negli store, per ricostruire il percorso che le persone compiono in un punto vendita». Grazie ai sensori, infatti, i dati anonimi svelano quanti clienti sono entrati, quanto tempo si sono guardati attorno e quanto ne hanno dedicato a un particolare angolo del negozio. Informazioni utili non soltanto per capirne, magari, i punti deboli, ma anche per migliorarne l’esperienza.

Smart city

E poi c’è il capitolo smart city, che non può non partire dai dati per offrire ai cittadini spazi pubblici più sicuri e sostenibili. «Siamo presenti in Piazza Duomo a Milano, per esempio – ci ha spiegato il GM di Blimp -. Uno dei nostri punti di forza è avere un dato in tempo reale su un’area geografica molto estesa: il sensore copre una distanza di 200 metri». Quanti pedoni, auto, ciclisti sono passati? La startup fornisce il dato e poi sarà la PA a prendere le decisioni che le competono. Sul tema della tutela della privacy Alex Buzzetti ha infine detto che la startup si è spesa fin dall’inizio per far crescere e maturare il dibattito. «Abbiamo dato il via a un tavolo di lavoro con i principali player della pubblicità esterna e del retail, coinvolgendo l’Istituto Italiano Privacy. In un anno abbiamo realizzato il primo white paper che tratta gli aspetti di privacy delle tecnologie di misurazione dell’audience».

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