«Tre anni fa abbiamo dato il via a questo progetto per raccontare il futuro e i suoi impatti in modo chiaro. Soprattutto per i giovani. La paura del domani deve trasformarsi in una curiosità verso nuove opportunità. Il lavoro aumenterà e a cambiare saranno sempre di più le competenze necessarie. Il Festival del Futuro deve portare a ragazzi e ragazze un racconto nuovo. Da Brescia fino a Vicenza e poi a Verona questo è il messaggio che vogliamo lanciare». Luigi Consiglio, Presidente di GEA Consulenti di Direzione e Amministratore delegato di Eccellenze d’Impresa ha aperto così i lavori di Aspettando il Festival, evento tenutosi ieri, mercoledì 29 settembre, alla Camera di Commercio di Brescia (clicca qui per rivedere l’evento). Due le tavole rotonde sui temi dell’occupazione e dei giovani, che hanno coinvolto industriali, professionisti, innovatori e rappresentanti del mondo accademico. Il prossimo appuntamento di Aspettando il Festival è previsto per fine ottobre a Vicenza.
Aspettando il Festival: gli interventi
In vista del Festival del Futuro – 18, 19 e 20 novembre a Verona e in streaming – Aspettando il Festival a Brescia ha toccato alcuni dei numerosi temi dell’evento (il programma completo è disponibile sul sito ufficiale). Da oltre un anno e mezzo l’accelerazione, digitale e culturale, ha contribuito a modificare il mondo del lavoro, rimodulando la nostra quotidianità. Parole chiave come transizione ecologica e transizione digitale significano investimenti, nuovi lavori e opportunità, ma anche imprescindibili cambi di mentalità. «Il digitale, già prima della pandemia, ha scongelato due variabili del lavoro: lo spazio e il tempo – ha detto Marco Bentivogli, coordinatore di Base Itala, tra gli ospiti di Aspettando il Festival a Brescia – oggi servono quelli che io chiamo gli architetti del lavoro».
I giovani e i talenti che entrano ed entreranno nel mondo del lavoro devono essere valorizzati e questa è uno delle urgenze che sono più emerse durante l’appuntamento di ieri. «Quando faccio un colloquio non mi concentro sulle competenze – ha detto Barbara Ulcelli, presidente di IMG Machine -. I ragazzi hanno visione, per questo vanno messi nei ruoli di responsabilità. Dobbiamo lasciarli fare e sbagliare». Al Festival del Futuro si discuterà anche di formazione e saranno presenti docenti e ricercatori. «L’accademia ha sempre ragionato su tempi lunghi e lenti – ha aggiunto Francesco Castelli, prorettore vicario all’Università degli Studi di Brescia – Oggi viviamo un’accelerazione di bisogni mai vista prima nei mille anni di storia dell’università italiana».
Una narrazione diversa del domani
Il Festival del Futuro ha l’obiettivo di proporre una narrazione diverse sul domani, dove i rischi e le difficoltà esistono, ma le opportunità offerte alle nuove generazioni grazie al digitale, ai nuovi lavori, alle tecnologie e a un diverso modo di fare impresa – più green e attento alla responsabilità sociale – pongono i giovani in una condizione di grande potenzialità. Sul lavoro agile, per esempio, il cambio di passo è definitivo e le barriere di un tempo sono ormai cadute. «Alla fine abbiamo imparato ad adattarci allo smart working – le parole di Francesco Morace, sociologo e chairman del panel Di generazione in generazione: la rinascita dell’Italia nel confronto tra stili di vita, consumo, lavoro in programma al Festival del Futuro – L’Italia è molto più avanti di quanto non si potesse immaginare. Dobbiamo convincerci di una cosa: nella sperimentazione siamo i più veloci ad adattarci».