«DSA significa ragionare in modo diverso e non convenzionale. Puoi ottenere risultati incredibili nella vita come chiunque altro, in base a innumerevoli motivi: passione, impegno, opportunità, determinazione, sacrificio». Per il Festival del Futuro abbiamo intervistato Andrea Pesando, 31 anni, laureato in Ingegneria Civile, in International Sciences for development and cooperation, in Scienze Politiques et Government, in Area & Global Studies for international cooperation e in Intégration et gouvernance européenne, titoli che ha conseguito tra Italia e Francia. «Mentre mi laureavo – ci ha raccontato – ho svolto un tirocinio al Parlamento Europeo a Bruxelles, nell’unità che si occupa della gestione di efficienza energetica degli edifici. La prossima meta è il Belgio, al College of Europe, per fare un Master professionalizzante. Voglio lavorare come funzionario europeo».
Andrea Pesando: la dislessia non spiega tutto
Quando si trattato tematiche legate ai DSA (i cosiddetti Disturbi Specifici dell’attenzione: dislessia, discalculia e disgrafia) ancora resistono incomprensioni di fondo nell’opinioni pubblica. Addirittura c’è chi etichetta ancora questa caratteristica come una malattia, sbagliando. Andrea Pesando ha scoperto di averla ai tempi dell’università. «Certo, nonostante la dislessia ho ottenuto risultati migliori rispetto ad altri», ma per lui non è questa condizione ad aver definito il suo percorso.
«Sono cosciente – ci ha scritto in una mail in coda all’intervista – dell’enorme privilegio che ho avuto: dalla famiglia alla possibilità di viaggiare e di studiare, dal sistema universitario pubblico di eccellente qualità a un costo irrisorio al supporto di amici e parenti a cui devo tutto. Lo so: in pochi hanno avuto le mie opportunità. Il mio merito è stato quello di coglierle tutte, senza mai smettere di studiare con passione e determinazione. Ma non basta: il successo non è mai individuale e sono grato e riconoscente verso il mio paese per le opportunità ricevute».
Inclusione: dallo studio al mondo del lavoro
Andrea Pesando si sta formando per lavorare all’interno delle istituzioni europee e l’occasione di questa intervista è stata utile anche per capire come ha vissuto il suo percorso formativo. «In Italia mi sono trovato bene – ha commentato – Il vero problema è che la legge tutela il diritto allo studio di chi ha un DSA, ma resta confinata al mondo scolastico. Quando si va a parlare di programmi di eccellenza e concorsi pubblici tutto diventa più complicato». Nel frattempo questo talento italiano continua a coltivare tutte le proprie passioni al di fuori dello studio. «Sto preparando un IROMAN a Maastricht: 180km in bici e maratona di 3.6 km a nuoto, in programma per luglio 2022. Esattamente una settimana dopo che avrò finito il College».
di Alessandro Di Stefano