Bioplastiche dagli scarti del vino: la startup AgroMateriae vince PNI 2020

11-12-2020 | News

Trasformare gli scarti agroindustriali in nuove materie prime green al servizio dell’industria plastica. Questo il progetto di AgroMateriae, startup dell’Emilia Romagna vincitrice assoluta del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI) 2020, riconoscimento promosso da PNICube (l’Associazione italiana degli incubatori universitari) in collaborazione con l’Università di Bologna e Almacube, incubatore di Ateneo e di Confindustria Emilia Area Centro e conferito il 4 dicembre a Bologna. Alla 18esima edizione della business plan competition hanno partecipato oltre 900 idee d’impresa da tutta Italia.

Dagli acini una polvere eco-friendly

Vastissimo il mercato potenziale stimato dalla startup solo per i prodotti usa e getta, che consisterebbe in 13 miliardi di euro, mentre packaging, agriculture e beni di consumo arriverebbero a 40-50 miliardi. Il primo prodotto di lancio è il WinePLastics filler (WPL), una polvere tecnologica ottenuta dagli scarti del vino che può essere miscelata fino al 60% a tutte le plastiche e bioplastiche esistenti. Il WPL aumenta le proprietà meccaniche del materiale, abbassa i costi di produzione fino al 48% e rende il materiale altamente eco-friendly.

«La vittoria di questo Premio è per noi fondamentale – ha commentato il CEO Alessandro Nanni – ci consentirà di aumentare il nostro impegno in R&D per estendere il know-how di trasformazione industriale anche ad altri scarti naturali per risolvere i problemi di gestione dei rifiuti di nuovi settori del comparto agricolo». AgroMateriae si aggiudica anche il Premio Iren CleanTech & Energy (per la sostenibilità ambientale).

PNI 2020: gli altri vincitori di categoria

Altre tre startup sono state premiate nelle diverse categorie di PNI 2020. Eye4nir (Premio Industriale, per la produzione industriale innovativa) ha ideato una fotocamera iperspettrale a infrarossi per smartphone per foto in condizioni di scarsa visibilità. SAMS Technology (Premio ICT, per le tecnologie dell’informazione e dei nuovi media) sviluppa processi e dispositivi per una marcatura innovativa del packaging per l’anticontraffazione e la tracciabilità. U-Care Medical (Premio Life Sciences) ha creato un dispositivo per la diagnosi precoce dell’insufficienza renale acuta, con riduzione dei costi per il sistema sanitario e maggiore probabilità di salvare vite umane.

Il premio è promosso da PNICube, l’associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition regionali, denominate StartCup. Nata nel 2004, ha lo scopo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza generate dal mondo accademico. Oggi PNICube conta 50 associati tra Università e incubatori accademici e 14 StartCup attive sull’intero territorio nazionale.

«Un’edizione, quella 2020, che ci ricorda l’importanza e il ruolo della ricerca e quanto possa essere decisivo il suo contributo nel dare risposta ai grandi temi del nostro tempo. – commenta Alessandro Grandi, presidente di PNICube – La premiazione di una startup che si occupa di trasformare gli scarti agroindustriali in nuove materie prime green, al servizio dell’industria plastica, dimostra come l’innovazione proveniente da università ed enti pubblici di ricerca italiani sia al servizio di uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta».

Ammonta a 1,5 milioni di euro il montepremi complessivamente erogato lungo tutto il percorso che dalle competition regionali porta alla sfida finale: circa 500 mila euro in denaro e 1 milione in servizi, offerti dagli Atenei e dagli incubatori soci di PNICube e dal vasto ecosistema di supporto all’innovazione imprenditoriale che PNICube ha saputo costruire negli anni.

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