Scarti di ananas, mele e vinacce: con ID LAB le sneakers diventano green

9-11-2020 | News

La chiamano “la rivoluzione delle sneakers”. E in effetti, l’idea di Dong Seon Lee e Giuliana Borzillo, ha qualcosa di assolutamente visionario. Dalla passione per la moda e il design, è nata ID LAB, la startup con cui la coppia ha lanciato ID.EIGHT, brand di scarpette ecosostenibili e cruelty free. Si tratta di sneakers realizzate in Italia con materiali a basso impatto ambientale provenienti da scarti dell’industria alimentare come bucce di mela e di uva, foglie di ananas, cotone e poliestere riciclati.

ID LAB, la moda si rigenera

«L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo, per questo abbiamo deciso di dare un contributo concreto all’evoluzione del settore verso una maggiore responsabilità. Il futuro è infatti, secondo noi, fatto di sostenibilità e innovazione» – conferma Giuliana Borzillo. È questa la motivazione che ha portato ID LAB a entrare nella community digitale Experience the Future del Festival del Futuro. «È fondamentale fare rete con altri startupper. Un’occasione come questa è preziosa» aggiunge l’imprenditrice. 

Ma come nascono le sneakers dal cuore green? Dong e Giuliana si incontrano per la prima volta nel 2017 a una fiera. Lui, laureato nella moda a Seoul e venuto in Italia con una borsa di studio, lei con alle spalle studi universitari a Napoli e un master al Polimoda di Firenze. Dopo un po’ di tempo, la passione per le calzature e per una visione del mondo ecologica li spinge a fare il grande passo: creare un loro marchio ecosostenibile e dal design ricercato. «ID.EIGHT esprime appieno la nostra personalità. ID sta infatti per “identità” e “eight” per infinito, incarnando il numero 8, quindi la capacità di rigenerarsi e di essere, appunto, eco-sostenibili», chiarisce Dong.

Per finanziare il progetto, lo scorso aprile, hanno bussato alle porte di Kickstarter, il celebre sito per crowdfunding, lanciando una raccolta fondi a sostegno della startup. Ora i prototipi sono in produzione e le scarpe sono in vendita nello store online, con due modelli unisex. 

Design made in Italy

«I materiali utilizzati sono principalmente tre tipologie di similpelle derivanti da sottoprodotti delle attività agricole o industriali che lavorano la frutta – spiega Giuliana -: similpelle di ananas, realizzata con le foglie di scarto dell’ananas coltivato nelle Filippine; similpelle di vino e similpelle di mele che si ricavano rispettivamente dalla bio-polimerizzazione della vinaccia e delle parti non commestibili delle mele in Italia».

Del resto, ogni anno, l’industria dell’ananas produce circa 40.000 tonnellate di foglie che essendo considerate un materiale di scarto vengono lasciate marcire o bruciate, mentre dal settore vinicolo vengono scartate oltre 7 milioni di tonnellate di vinaccia. Una realtà non più accettabile. «È dovere comune lavorare per un futuro più green e consapevole. E la sostenibilità – concludono gli startupper – è una grande alleata dell’innovazione». 

Silvia Pagliuca

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