Biciclette, maggio da boom: +60% con il bonus mobilità (e torna il Made in Italy)

16-07-2020 | News

«Maggio è da sempre il mese in cui si comprano più biciclette. Quest’anno, sulla scia del bonus mobilità, le vendite sono aumentate del 60% rispetto allo stesso periodo del 2019. Parliamo di 200mila mezzi in più». Piero Nigrelli, direttore del settore Ciclo di Confindustria Ancma (Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori), cita questi numeri per spiegare come il settore dei produttori italiani di due ruote sta vivendo i primi mesi della ripresa dopo il lockdown.

La nuova moda dei monopattini fa felici soprattutto i grandi produttori cinesi, come Xiaomi, mentre sulle biciclette il made in Italy continua a giocarsi le sue carte. «Siamo il secondo paese manifatturiero in ambito ciclistico in Europa dopo la Germania – spiega Nigrelli – Anche a giugno la domanda ha tenuto. I magazzini sono vuoti e il primo semestre dell’anno è in terreno positivo. Ma attenzione: gli incentivi non bastano per far crescere l’industria. Se ci si affidasse soltanto a quelli, le aziende chiuderebbero alla svelta».

Bicicletta batte monopattino cinque a uno

Il bonus mobilità (se ancora avete dubbi, eccovi una breve guida) è una delle misure più attese dell’estate. Al centro di mille polemiche, le risorse destinate dal Governo per rimborsare il 60% del prezzo di bici, ebike, monopattini elettrici e altri mezzi green (per un massimo di 500 euro) servirebbero a disincentivare l’utilizzo dell’automobile e a pesare meno sul trasporto pubblico. Chi vive e lavora nelle città più grandi lo avrà senz’altro notato: sono aumentati i monopattini in circolazione. «Ma la crescita delle biciclette è stata di cinque volte maggiore», spiega Nigrelli, critico nei confronti della recente equiparazione tra biciclette e i cosiddetti escooter. «Dal nostro punto di vista è un rischio per la sicurezza stradale».

Ma quante sono le aziende che producono biciclette o componenti di due ruote lungo lo stivale? «Ancma ne rappresenta 70. In tutto sono circa 250 le realtà attive nel settore. Sicuramente il made in Italy è stato avvantaggiato dal bonus bici. Alcune imprese – aggiunge Nigrelli – sono addirittura riuscite a impiantare una nuova linea di produzione, ma la maggior parte ha stressato le linee già presenti. In altre parole: sono tutti al massimo delle proprie capacità».

Il ritorno al Made in Italy

Il fenomeno due ruote ha assistito negli ultimi anni alla crescita anche delle ebike. Pure in questo ambito ci si deve difendere dal gigante cinese? «In realtà, dopo i dazi anti-dumping, produzione e assemblaggio di bici a pedalata assistita sono tornate in Europa», conclude Nigrelli.

Fino a pochi anni fa se ne vedevano poche in giro, ma il nuovo decennio potrebbe essere decisivo per l’avanzata della mobilità elettrica. Le ebike vengono prodotte persino dai grandi marchi come Harley Davidson, che ci aveva abituato a due ruote molto più rumorose (e inquinanti), e un paese più bike friendly del nostro come il Belgio ha chiuso il 2019 con più ebike vendute rispetto alle bici tradizionali. Solo una moda o un trend che muterà anche in Italia le abitudini negli spostamenti?

Alessandro Di Stefano

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