La pandemia ha cambiato i consumi. Per l’online balzo in avanti di 10 anni

13-05-2020 | News

Con l’ingresso nella Fase 2, aumentano gli acquisti degli italiani nei negozi fisici. Dal 4 maggio si sono registrati segnali di crescita in numerosi settori merceologici, su tutti nei negozi di bricolage, le cui vendite sono tornate quasi ai livelli pre Covid-19, ma anche nelle librerie, nei negozi di animali e per la pulizia della casa, nei negozi per l’infanzia e per l’elettronica di consumo. Meno sostenuti gli acquisti nella GDO, che di fatto non ha mai chiuso in questo periodo e che vede un trend di acquisti in aumento rispetto all’ultima settimana di lockdown. Da ultimo gli italiani tornano a fare spese il sabato: sabato 9 maggio, infatti, si è registrato un incremento negli acquisti del +42% rispetto al resto della settimana.

È quanto emerge dai dati raccolti da Stocard, l’applicazione wallet che consente di digitalizzare tutte le carte fedeltà nel proprio smartphone, nella settimana tra il 4 e l’11 maggio. L’indagine condotta dall’Osservatorio Stocard ha valutato il comportamento degli oltre 7,7 milioni di utenti registrati all’app e si è concentrata sugli acquisti degli italiani nella prima settimana della Fase 2 e nell’ultima di lockdown (27 aprile – 3 maggio).

E-commerce: 2 milioni di debuttanti

Ma il cambiamento principale nei comportamenti d’acquisto degli italiani durante l’emergenza Coronavirus riguarda gli acquisti online. La quarantena – confermano dati Netcomm –  ha triplicato i nuovi consumatori online in Italia tra gennaio e maggio.

In un solo mese, dall’inizio della crisi sanitaria, si è registrato un salto evolutivo verso il digitale di 10 anni: le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’e-commerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini. Dall’inizio del 2020 a oggi sono 2 milioni i nuovi consumatori online in Italia (in tutto 29 milioni), 1,3 milioni dei quali, secondo le stime di Netcomm, sono da attribuire all’impatto dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Negli stessi mesi dello scorso anno (da gennaio e maggio 2019), infatti, si registravano 700.000 nuovi consumatori: si tratta della crescita organica che il mercato e-commerce si aspettava anche nei primi 4 mesi del 2020, se non fossero subentrati la crisi del Coronavirus e il conseguente lockdown.

Cibo, farmaci e animali

È l’e-commerce il settore che crescerà di più (fino a +55%) a livello mondiale con l’impatto del Covid-19, seguito da modern food retail (fino a +23%) e vendita all’ingrosso di prodotti farmaceutici (fino a +15%). Diversi settori, come quello del fashion&lifestyle, sono stati colpiti più duramente di altri anche online, ma il 77% dei merchant online ha dichiarato di aver acquisito nuovi clienti durante questa fase di emergenza sanitaria.

Dal punto di vista delle vendite sul web, si è registrata una vera e propria impennata nei settori che fino a poche settimane fa erano considerati emergenti: a registrare l’incremento maggiore, da fine febbraio a metà aprile, è infatti il pet care (+154%); seguito da cibi freschi e confezionati (+130%); prodotti per la cura della casa (+126%) e della persona (+93). Non solo approvvigionamento alimentare per gli esseri umani e igiene per la cura personale e delle abitazioni, dunque: gli italiani fanno shopping sul web anche per soddisfare le esigenze dei propri animali domestici, fedeli compagni di quarantena per milioni di persone.

Giulia Cimpanelli

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