European social security number: la blockchain apre le frontiere

14-06-2020 | News

European Social Security Number

Ora che molti Paesi hanno posto fine al lockdown, il flusso dei lavoratori transfrontalieri tornerà ai numeri di un tempo. In questo contesto si fa più urgente risolvere le problematiche relative all’identificazione univoca del cittadino che si sposta tra più stati. A questo mira European social security number, il progetto che il 1° maggio 2020 è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i tre use case che verranno implementati nell’ambito della rete European Blockchain Partnership (EBP). L’idea alla base è quella di avere un numero di previdenza sociale europeo comune, chiamato ESS – European Social Number – che garantisca la sicurezza indipendentemente dalla nazionalità. Il tutto utilizzando la tecnologia blockchain.

Perché la tecnologia blockchain

Prendendo come esempio l’Italia, ogni cittadino è identificato nelle istituzioni pubbliche da un Codice Fiscale. Ma appena si varca un confine, le amministrazioni estere non possono verificarne la veridicità. A colmare questo limite e a ridurre la possibilità di frodi è venuta in soccorso la tecnologia blockchain, un mezzo efficace per identificare il cittadino in maniera univoca tra gli stati. Una soluzione sicura, trasparente, rispettosa della privacy grazie alla crittografia e soprattutto vantaggiosa perché non comporta nessuna modifica sui sistemi IT esistenti e per i codici fiscali. Il progetto realizzato da INPS in collaborazione con INAIL e ZUS, con la partnership di EY, prevede infatti la possibilità di aggiungere al proprio codice fiscale un ID europeo che lo rende riconoscibile in tutti gli stati membri.

Come funziona

Non appena i Paesi inseriscono il codice fiscale del lavoratore transfrontaliero, viene creato un codice criptato dal sistema blockchain. Basteranno i dati di identificazione del cittadino (nome, cognome, luogo e data di nascita) affinché l’istituzione estera, presso la quale l’utente ha richiesto un servizio, risalga alle informazioni a lui collegate e presenti nei diversi database di tutti gli stati che aderiscono al network blockchain di ESSN.

Quali sono i vantaggi?

Si tratta di un progetto vantaggioso per più motivi. Intanto permette la cooperazione – sempre più necessaria – tra gli stati europei affinché i servizi siano più efficienti, senza venire meno alla sovranità dei dati di ogni Paese d’origine. Tutti gli stati che fanno parte della rete possono infatti utilizzare i dati e le informazioni presenti nei sistemi di tutti gli altri Paesi inseriti nel network, senza creare un database aggiuntivo, e secondo lo stesso principio è possibile un aggiornamento in tempo reale dei dati del singolo cittadino. Infine l’ultimo, ma non meno importante successo: il codice univoco ottenuto col sistema blockchain permette di identificare con precisione i cittadini, evitando fenomeni fraudolenti.

Rispetto all’emergenza in corso, si stanno già immaginando le prime applicazioni del sistema di identificazione ESSN ai soggetti che dovranno muoversi per l’Europa. È evidente che chi identifico in modo univoco le persone, ha anche la possibilità di individuare una serie di informazioni di altra natura direttamente dai sistemi informativi del Paese che ne certifica l’identità. Proprio la Spagna, ad esempio, ha chiesto di analizzare l’applicabilità di questo progetto all’emergenza sanitaria Covid.

Le difficoltà da risolvere

Quello dell’European social security number è un progetto che mira alla sicurezza, ma anche a rendere il sistema più agevole per i cittadini e le amministrazioni. Per farlo però è necessaria un’armonizzazione del diritto dei Paesi membri. Si rende dunque auspicabile l’elaborazione di una normativa adeguata che regoli la sua implementazione a livello europeo.

Giulia Cimpanelli

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