Start-up: osare per vincere (di Carl Schramm)

17-08-2021 | Studio

Una visione pragmatica: fare piani strategici accurati non determina sempre il successo imprenditoriale. Spesso la cosa migliore da fare è gettare il cuore oltre l’ostacolo. Un approfondimento da scaricare e leggere, scritto dall'economista, imprenditore e scrittore statunitense Carl Schramm.

di Carl Schramm

Mettetevi nei panni di un imprenditore che si trova di fronte a un bivio. Avete lavorato duramente per costruire una nuova piattaforma e pensate che sia ora di portarla sul mercato. Ma il venture capitalist (VC) che siede nel vostro board dice che il prodotto richiede almeno altri tre mesi di sviluppo e che raccomanderà un ulteriore investimento solo se definirete una chiara strategia di accesso al mercato e presenterete un piano dettagliato per implementarla. Dovete seguire il suo consiglio? In assenza di dati empirici sui risultati conseguiti da piccole aziende imprenditoriali comparabili alla vostra, è impossibile sapere quale corso di azione sarebbe più idoneo per la vostra start-up. 

Joshua Gans sostiene che l’assenza di un progetto strategico per valutare le opzioni porta a scelte strategiche disinformate. Io la vedo diversamente e ora vi spiego perché. 

L’industria dell’imprenditorialità

Fino agli anni Ottanta, nessuno ha mai insegnato veramente l’imprenditorialità, e gli studiosi di economia aziendale non mostravano alcun interesse per le modalità con cui venivano nascevano le imprese. Il loro obiettivo era preparare gli studenti a far carriera in grandi aziende e banche. Poi sono arrivati Bill Gates e Steve Jobs e gli studenti, sognando di emularli, hanno chiesto corsi e seminari sull’imprenditorialità.  

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